venerdì 16 maggio 2014

UNITI ...SENZA MEMORIA STORICA!

Da circa vent'anni a questa parte è in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si è trasformato in un vero e proprio uragano che travolge tutti e annienta tutto.
Per questi motivi la ricorrenza del 25 aprile non può essere celebrata come un semplice giorno del calendario.
Essa rappresenta uno dei momenti piú alti della memoria storica italiana.
Fa parte del patrimonio morale del popolo italiano, anniversario della liberazione di Milano e data simbolica del trionfo della lotta di liberazione dell’Italia contro il nazifascismo che aveva oppresso le menti, le coscienze, i diritti e le libertà.
La ricorrenza della fine della guerra, della dittatura e l’inizio della ricostruzione del tessuto sociale con il lavoro quotidiano deve essere vissuto con animo gioioso.
E’ per questo motivo che, più che un significato di parte, il 25 aprile deve essere vissuto come valore condiviso di cui l’Italia di oggi ha ancora più bisogno per tenere insieme la propria identità e unità.
E’ utile non dare per acquisiti i diritti di cui godiamo.
E dunque necessario che ciascuno spenda qualcosa di suo lottando contro le piccole prevaricazioni prima che diventino grandi.
Abbiamo bisogno di ricordare da dove proveniamo per apprezzare la libertà di cui godiamo e che ci permette oggi di poter esprimere liberamente la nostra opinione.
Questo è il senso del 25 aprile, fare memoria della lotta di liberazione e degli approdi che essa ha apportato nel nostro Paese.
Ad Atella com'è stato celebrato il 25 aprile 2014 ???
Silenzio assoluto, indifferenza totale del Sindaco e della sua giunta comunale, neanche un manifesto di commemorazione.
 
Non è il manifesto che fa la differenza o che tiene alta la bandiera della memoria storica ma quello che colpisce è l'atteggiamento "inadeguato" dell'attuale Sindaco nei confronti di un momento storico  celebrato il 25 aprile e che porta con sé quel patrimonio di valori pubblici repubblicani che ci è stato tramandato dalle generazioni passate perché noi lo curassimo, lo mettessimo a frutto e lo consegnassimo, a nostra volta, alle generazioni future.
Non è una semplice dimenticanza e non è un singolo caso. Questo atteggiamento si è ripetuto anche il 1° maggio 2014.
Complimenti al Sindaco ed alla sua Amministrazione "Uniti per cambiare" in peggio che considera la Resistenza ed il Primo Maggio come oggetti da porre negli scaffali polverosi della storia e come patetiche rievocazioni di un passato che non ci dice più niente e che pensa solo a finanziare manifestazioni misere dal punto di vista sia culturale che sociale.
 Il Sindaco e l’Amministrazione avevano ed hanno il dovere, prima morale e poi politico, di tenere viva la memoria storica per rispetto dei cittadini atellani ma soprattutto per chi per la nostra, e anche la loro, libertà perse la vita.
Si consiglia a questi piccoli amministratori, senza anima e memoria, una lettura attenta della nostra Costituzione.
Calamandrei affermava nel famoso discorso agli studenti il 25/01/1955 : “Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti”.
 
 

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