Da circa vent'anni a questa parte è
in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto
si è trasformato in un vero e proprio uragano che travolge tutti e annienta
tutto.
Per
questi motivi la ricorrenza del 25 aprile non può essere celebrata come un
semplice giorno del calendario.
Essa
rappresenta uno dei momenti piú alti della memoria storica italiana.
Fa parte del patrimonio morale del
popolo italiano, anniversario della liberazione di Milano e data simbolica del
trionfo della lotta di liberazione dell’Italia contro il
nazifascismo che aveva oppresso le menti, le coscienze, i diritti e le libertà.
La
ricorrenza della fine della guerra, della dittatura e l’inizio della
ricostruzione del tessuto sociale con il lavoro quotidiano deve essere vissuto
con animo gioioso.
E’
per questo motivo che, più che un significato di parte, il 25 aprile deve essere
vissuto come valore condiviso di cui l’Italia di oggi ha ancora più bisogno per
tenere insieme la propria identità e unità.
E’
utile non dare per acquisiti i diritti di cui godiamo.
E’ dunque necessario che ciascuno spenda qualcosa di suo lottando contro le piccole
prevaricazioni prima che diventino grandi.
Abbiamo
bisogno di ricordare da dove proveniamo per apprezzare la libertà di cui
godiamo e che ci permette oggi di poter esprimere liberamente la nostra
opinione.
Questo è il senso del 25 aprile,
fare memoria della lotta di liberazione e degli approdi che essa ha apportato
nel nostro Paese.
Ad Atella com'è stato celebrato il 25 aprile 2014 ???
Silenzio assoluto, indifferenza
totale del Sindaco e della sua giunta comunale, neanche un manifesto di
commemorazione.
Non è il manifesto che fa la
differenza o che tiene alta la bandiera della memoria storica ma quello che
colpisce è l'atteggiamento "inadeguato" dell'attuale Sindaco nei
confronti di un momento storico celebrato il 25 aprile e che porta con sé quel
patrimonio di valori pubblici repubblicani che ci è stato tramandato dalle
generazioni passate perché noi lo curassimo, lo mettessimo a frutto e lo
consegnassimo, a nostra volta, alle generazioni future.
Non è una semplice dimenticanza e
non è un singolo caso. Questo
atteggiamento si è ripetuto anche il 1° maggio 2014.
Complimenti al
Sindaco ed alla sua Amministrazione "Uniti per cambiare" in peggio che
considera la Resistenza ed il Primo Maggio come oggetti da porre negli scaffali
polverosi della storia e come patetiche rievocazioni di un passato che non ci
dice più niente e che pensa solo a finanziare manifestazioni misere dal punto di vista sia
culturale che sociale.
Si consiglia a questi piccoli amministratori,
senza anima e memoria, una lettura attenta della nostra Costituzione.
Calamandrei affermava
nel famoso discorso agli studenti il 25/01/1955 : “Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete
vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati,
morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa,
morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita
perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi,
quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è
un testamento, è un testamento di centomila morti”.
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