In questi giorni
abbiamo assistito ai commenti, prevalentemente pieni di ironia, sulla
partecipazione di Nicola Tedesca, Sindaco di questo paese, alle Primarie del
Partito Democratico per la scelta del Segretario regionale.
Abbiamo appreso che il 12 luglio scorso l’ormai famoso Uomo con la fascia, dopo aver ricevuto per l’ennesima volta gli ordini di scuderia da parte del Sindaco senza fascia, si è recato presso il Circolo del Partito Democratico di Atella in Corso Papa Giovanni XXIII per esprimere il proprio voto per il candidato Luca Braia alla segreteria regionale.
Abbiamo appreso che il 12 luglio scorso l’ormai famoso Uomo con la fascia, dopo aver ricevuto per l’ennesima volta gli ordini di scuderia da parte del Sindaco senza fascia, si è recato presso il Circolo del Partito Democratico di Atella in Corso Papa Giovanni XXIII per esprimere il proprio voto per il candidato Luca Braia alla segreteria regionale.
Tutto questo è
avvenuto verso le 13:30, orario in cui il comune cittadino è seduto a tavola a
consumare il meritato pranzo giornaliero.
Con passo veloce
e felpato, Nicola Tedesca, guardatosi intorno prima di entrare e accertatosi di
non essere nel mirino di occhi indiscreti, furtivamente si infilava nel Circolo
del PD di Atella e richiedeva la scheda su cui apporre quel voto che lo ha
fatto entrare immediatamente nelle cronache politiche di paese.
Queste ultime, a
titolo informativo, parlano di un’operazione di voto svolta dall’Uomo con la fascia in pochissimi secondi
e di una fuga dal luogo del delitto avvenuta ad una velocità da medaglia d’oro
olimpionica dei 100 metri
piani.
Dal giorno della
sua elezione è in continuo contrasto con se stesso: ubbidire alle richieste del
capo, il famoso Fattore T, o fare
quello che ha sempre sostenuto durante la campagna elettorale, nel corso della
quale il suo cavallo di battaglia era prendere le distanze dai partiti.
L’unico
cambiamento avvenuto in questo anno è la sua sfacciataggine, consapevole di
prendere in giro i cittadini di Atella con il suo atteggiamento a dir poco
ambiguo e senza limiti alla vergogna.
In nome di una indennità mensile si ha il coraggio di sconfessare le proprie idee per non disattendere gli ordini imposti dal solito Fattore T.
In nome di una indennità mensile si ha il coraggio di sconfessare le proprie idee per non disattendere gli ordini imposti dal solito Fattore T.
Come può una
comunità, come quella atellana, affidarsi ad un Sindaco in tale evidente stato
confusionale ??????????
Si dichiara leone
e poi si rivela agnellino nelle grinfie del lupo.