giovedì 13 febbraio 2014

Occuperò il Comune per protesta. Il dramma di un uomo, senza lavoro, di Atella!

Navigando su Internet e sui Social Network è facile venire a conoscenza di informazioni di vario genere.
Tra le tante è possibile imbattersi anche in notizie alquanto preoccupanti e riguardanti casi di povertà che emergono in modo preponderante anche in una realtà piccola come Atella.
Infatti, la notizia del giorno è quella di un cittadino che, colpito dalle difficoltà di una crisi che stenta a diminuire, dopo aver chiesto una mano al Sindaco Nicola Telesca ed ai vari assessori di turno ha lanciato un grido di aiuto attraverso i mezzi di comunicazioni.
La vicenda è stata pubblicata da diversi siti internet ed anche da "Il Quotidiano della Basilicata".
Una riflessione, però, è giusto farla.  
La povertà non ha genere, non ha provenienza e livello di istruzione e dal 2007 ad oggi, aggravata dalla crisi economica, è un fatto che colpisce sempre di più larghi strati della popolazione.
Ciò sta avvenendo anche ad Atella e bisogna prendere atto che non è più un fenomeno anni luce lontano da tutti noi.
Non ci sono, quindi, giustificazioni di sorta e l'attenzione verso questo fenomeno deve essere alta da parte di chi amministra.
Al di là delle belle parole, delle promesse (un mezzo troppo spesso usato per illudere), per contrastare la povertà occorre pensare a politiche di intervento in collaborazione con la Chiesa e le associazioni presenti sul territorio. 
Il grado di civiltà di una comunità si misura anche dalla capacità di saper distribuire la ricchezza attraverso politiche adeguate e mirate avendo tra le priorità l'attenuazione degli effetti negativi delle disuguaglianze.

 
 
 

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