lunedì 3 marzo 2014

TARES: il disastro preannunciato e le bugie dell'Amministrazione comunale.

Al Consiglio comunale del 28/11/2013 l'allora consigliere comunale di maggioranza Pietro TELESCA (oggi assessore) in merito alle nuove tariffe TARES dichiarava "...solo le abitazioni private (la prima abitazione) potrebbero avere un aumento del 58%. Per farla breve chi paga 100,00 euro dovrebbe pagare 158,00 euro...queste sono le nostre previsioni, le previsioni di una maggioranza. Poi saranno i cittadini probabilmente a fare le valutazioni".
E’ possibile ascoltare tali affermazioni con le vostre orecchie dal minuto 0:47:28 al minuto 0:49:42 sul sito http://www.nbradio.biz/CCAtella.html .
Invece, proprio in questi giorni gli atellani stanno valutando bene gli enormi aumenti che ha comportato l'istituzione della TARES ma soprattutto le bugie propinate alla collettività da un'Amministrazione capace solo di tartassare i cittadini.
Infatti, quelle roboanti dichiarazioni dell'attuale assessore Pietro Telesca non hanno trovato riscontro nella realtà. Una vera e propria “stangata" si è abbattuta sulle tasche dei cittadini e degli operatori economici di Atella.
Il Centro-Sinistra di Atella con il VOLANTINO intitolato "Uniti per cambiare ...in peggio" aveva previsto tutto ciò a cui si andava incontro ed le bollette di questi giorni lo dimostrano senza alcun ombra di dubbio.
Un vero salasso per gli atellani che ha smascherato il reale CAMBIAMENTO che l'Amministrazione comunale “Uniti per Cambiare” sta operando a discapito delle tasche degli atellani.
I consiglieri di minoranza Zaccagnino e Petrino avevano proposto all'Amministrazione comunale di continuare ad applicare la Tarsu depositando agli atti del Consiglio comunale del 28/11/2013 un documento con il quale si dichiaravano contrari alla TARES e spiegando in modo dettagliato quali effetti negativi avrebbe procurato tale scelta sui bilanci delle famiglie atellane.
Questa amministrazione, invece, non ha voluto ascoltare la posizione costruttiva e propositiva dei consiglieri di opposizione ed ha preferito seguire la strada scellerata dell’aumento indiscriminato.
Eppure il Governo italiano, nell’ottobre scorso (si veda l’art. 5, comma 4-quater, del Decreto Legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito con modificazioni dalla Legge 28 ottobre 2013, n. 124) diede l’opportunità ai comuni di poter continuare ad adottare la Tarsu piuttosto che la Tares.
In virtù di questo, molti comuni hanno approvato a dicembre il bilancio proprio perché in attesa che il Governo consentisse la reintroduzione della Tarsu così come poi è accaduto.
E ciò è avvenuto per quasi tutti i comuni del Vulture-Melfese (Rionero, Barile, Melfi, Rapolla, Montemilone per citarne alcuni) ad eccezione di Atella.
Si poteva evitare tutto ciò? Era necessario un super-pagato consulente esterno per una mazzata del genere?
Ancora una volta la longa manus del Fattore T ha inciso sull’azione amministrativa dell’uomo con la fascia che, davanti ad un disastro mai verificatosi prima nella storia politica atellana, non ha fatto altro che seguire i consigli del capo e cioè vomitare in faccia ai cittadini la misera storiella dei “debiti lasciati dalla precedente amministrazione”.
In data 25/11/2013 il super-pagato Responsabile del Settore Finanziario del Comune di Atella, Dott. Guidotti, attestava che “dai dati in possesso e da un’indagine obiettiva non sono emersi debiti fuori bilancio” e cioè in poche parole che il Comune di Atella NON HA DEBITI.
E ciò è stato, inoltre, ribadito ed attestato da altri quattro distinti Capi Settore del Comune di Atella (Di Biase, Ferrara, Conte e De Grazia).
Ma qualcuno poteva avvisare l’uomo con la fascia e i membri della sua maggioranza dell’esistenza di tali attestazioni per giunta non di poco conto ???
Al netto di ogni tipo di valutazione, la verità è una sola e cioè che c’è stata superficialità, approssimazione, impreparazione e arroganza politica.
Non sono state ascoltare le proposte costruttive dell’opposizione e, di conseguenza, l'uomo con la fascia e l'intera maggioranza sono andati incontro ad un disastro.
Serietà e responsabilità avrebbero voluto che l'Amministrazione comunale avesse avuto il coraggio di raccontare quanto la Tares avrebbe inciso realmente sulle famiglie, sui commercianti, sugli  artigiani e sulle imprese.
Invece, si è preferito non ascoltare nessuno, tantomeno i cittadini, colpendo così l'economia reale delle famiglie invece di sostenere ed aiutare il tessuto socio-economico atellano.  



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